Il prezzo della purezza, vito franchini
Il prezzo della purezzaVito Franchini
Trama dal libro
Sabina Mondello, dirigente della Mobile di Verona, riceve il disperato grido di aiuto della famiglia di Medina, una bambina italo-algerina di 5 anni, trattenuta con la forza in Africa dal padre Yassine. Yassine e Rossella si erano incontrati in Egitto e frequentati per un po’, nonostante il parere contrario dei genitori di lei. Dal loro amore è nata Medina, una bimba bellissima con gli occhi del colore del deserto. Yassine, dopo i primi tempi, si era però rivelato un uomo violento, egocentrico, inserito nei giri della droga, dolce e amorevole solo con la figlia. Dopo due anni dal divorzio, quando Yassine chiede a Rossella di portare Medina in Algeria dal nonno moribondo, la madre, ingenuamente, acconsente. Si accorge presto di aver commesso un tragico errore: la bambina non torna più, presa in ostaggio dalla famiglia del padre, e le trattative diplomatiche per riportarla in Italia si rivelano inutili. Poi, la scoperta agghiacciante: al sesto compleanno, Medina “sarà pura”. Subirà, cioè, l’infibulazione, come tutte le donne di quella famiglia. Solo una persona può ottenere giustizia e sostituirsi alle istituzioni quando queste si rivelano impotenti: Nardo Baggio. Sabina decide allora di attivarlo, conscia degli scossoni che il suo nuovo ingresso in campo comporterà, come ogni volta, nella sua vita e in quella di chiunque cercherà di ostacolarlo. Una lotta contro il tempo, un thriller senza un attimo di tregua, tratto da una, tante, troppe storie vere.
Recensione
Psicologicamente intenso sin dalle prime pagine, "Il prezzo della purezza" di Vito Franchini immerge il lettore in una narrazione densa di studio e conoscenza, tracciando con precisione usi e costumi che fanno da sfondo alla storia. L’autore costruisce un impianto narrativo informativo e ben bilanciato, evitando giudizi e posizioni di parte, difendendo con lucidità l’Islam da interpretazioni distorte.
Il romanzo si sviluppa in un’alternanza dinamica: da un lato, i capitoli enciclopedici, che si riflettono nei dialoghi di Sabina, dall’altro, le sequenze d’azione vissute attraverso Nardo. I dialoghi, sebbene meno numerosi rispetto alla narrazione, sono carichi di significato e offrono spunti di riflessione su antiche usanze culturali spesso erroneamente associate alla religione. Per rendere il tema più accessibile, questi concetti vengono tradotti in conversazioni incisive che alleggeriscono il peso dell’argomento senza sminuirne la profondità.
I capitoli dedicati alla missione in Egitto emergono a mio parere come i più avvincenti, mantenendo alta la tensione e l’interesse. Con grande abilità, l’autore separa l'argomento della mutilazione genitale femminile dalla sfera religiosa, sottolineando più volte come questo abominio sia il frutto di tradizioni con radici ancestrali, e non di precetti islamici. A rafforzare questo concetto ci sono le voci femminili nel romanzo che ribadiscono il loro senso di appartenenza, la loro libertà e il fatto di non sentirsi discriminate dalla religione, dipingendo l’Islam accogliente.
Con delicatezza e profondità, l’autore porta alla luce temi poco affrontati, dando loro spazio e dignità, senza mai cadere nella retorica o nel sensazionalismo. La prosa lineare e il linguaggio semplice rendono le tematiche comprensibili e facilmente accessibili ad un pubblico che, come me, non ha nozioni sugli argomenti.
Tra i personaggi, quelli che emergono con maggiore profondità psicologica sono senza dubbio Rossella e Yassine, seguiti da Sabina, la cui complessità si svela gradualmente. Nardo, invece, resta avvolto in un’aura di mistero, un’ombra affascinante e dalle mille risorse che si muove tra le pagine senza mai rivelarsi del tutto. Ammetto che avrei apprezzato un’indagine più profonda della loro interiorità, un respiro psicologico più ampio che mi avrebbe permesso di entrare in sintonia con loro in modo ancora più intenso.
“Il prezzo della purezza” è un libro da affrontare con attenzione, un viaggio emotivo capace di scuotere l’anima e tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. È un racconto a tratti crudo e carico di tensione reso ancora più realistico dallo studio dettagliato dell’autore. Nell’epilogo, Vito Franchini svela la matrice della sua storia: un intreccio di esperienze reali, raccolte attraverso testimonianze autentiche e trasportate in luoghi che custodisce nel cuore, frutto di vissuti personali.
In conclusione, ne consiglio la lettura ad un pubblico amante dei thriller, ma anche interessato ad esplorare ed informarsi su questi argomenti al giorno d’oggi con poca eco.
Trama dal libro
Sabina Mondello, dirigente della Mobile di Verona, riceve il disperato grido di aiuto della famiglia di Medina, una bambina italo-algerina di 5 anni, trattenuta con la forza in Africa dal padre Yassine. Yassine e Rossella si erano incontrati in Egitto e frequentati per un po’, nonostante il parere contrario dei genitori di lei. Dal loro amore è nata Medina, una bimba bellissima con gli occhi del colore del deserto. Yassine, dopo i primi tempi, si era però rivelato un uomo violento, egocentrico, inserito nei giri della droga, dolce e amorevole solo con la figlia. Dopo due anni dal divorzio, quando Yassine chiede a Rossella di portare Medina in Algeria dal nonno moribondo, la madre, ingenuamente, acconsente. Si accorge presto di aver commesso un tragico errore: la bambina non torna più, presa in ostaggio dalla famiglia del padre, e le trattative diplomatiche per riportarla in Italia si rivelano inutili. Poi, la scoperta agghiacciante: al sesto compleanno, Medina “sarà pura”. Subirà, cioè, l’infibulazione, come tutte le donne di quella famiglia. Solo una persona può ottenere giustizia e sostituirsi alle istituzioni quando queste si rivelano impotenti: Nardo Baggio. Sabina decide allora di attivarlo, conscia degli scossoni che il suo nuovo ingresso in campo comporterà, come ogni volta, nella sua vita e in quella di chiunque cercherà di ostacolarlo. Una lotta contro il tempo, un thriller senza un attimo di tregua, tratto da una, tante, troppe storie vere.
Recensione
Psicologicamente intenso sin dalle prime pagine, "Il prezzo della purezza" di Vito Franchini immerge il lettore in una narrazione densa di studio e conoscenza, tracciando con precisione usi e costumi che fanno da sfondo alla storia. L’autore costruisce un impianto narrativo informativo e ben bilanciato, evitando giudizi e posizioni di parte, difendendo con lucidità l’Islam da interpretazioni distorte.
Il romanzo si sviluppa in un’alternanza dinamica: da un lato, i capitoli enciclopedici, che si riflettono nei dialoghi di Sabina, dall’altro, le sequenze d’azione vissute attraverso Nardo. I dialoghi, sebbene meno numerosi rispetto alla narrazione, sono carichi di significato e offrono spunti di riflessione su antiche usanze culturali spesso erroneamente associate alla religione. Per rendere il tema più accessibile, questi concetti vengono tradotti in conversazioni incisive che alleggeriscono il peso dell’argomento senza sminuirne la profondità.
I capitoli dedicati alla missione in Egitto emergono a mio parere come i più avvincenti, mantenendo alta la tensione e l’interesse. Con grande abilità, l’autore separa l'argomento della mutilazione genitale femminile dalla sfera religiosa, sottolineando più volte come questo abominio sia il frutto di tradizioni con radici ancestrali, e non di precetti islamici. A rafforzare questo concetto ci sono le voci femminili nel romanzo che ribadiscono il loro senso di appartenenza, la loro libertà e il fatto di non sentirsi discriminate dalla religione, dipingendo l’Islam accogliente.
Con delicatezza e profondità, l’autore porta alla luce temi poco affrontati, dando loro spazio e dignità, senza mai cadere nella retorica o nel sensazionalismo. La prosa lineare e il linguaggio semplice rendono le tematiche comprensibili e facilmente accessibili ad un pubblico che, come me, non ha nozioni sugli argomenti.
Tra i personaggi, quelli che emergono con maggiore profondità psicologica sono senza dubbio Rossella e Yassine, seguiti da Sabina, la cui complessità si svela gradualmente. Nardo, invece, resta avvolto in un’aura di mistero, un’ombra affascinante e dalle mille risorse che si muove tra le pagine senza mai rivelarsi del tutto. Ammetto che avrei apprezzato un’indagine più profonda della loro interiorità, un respiro psicologico più ampio che mi avrebbe permesso di entrare in sintonia con loro in modo ancora più intenso.
“Il prezzo della purezza” è un libro da affrontare con attenzione, un viaggio emotivo capace di scuotere l’anima e tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. È un racconto a tratti crudo e carico di tensione reso ancora più realistico dallo studio dettagliato dell’autore. Nell’epilogo, Vito Franchini svela la matrice della sua storia: un intreccio di esperienze reali, raccolte attraverso testimonianze autentiche e trasportate in luoghi che custodisce nel cuore, frutto di vissuti personali.
In conclusione, ne consiglio la lettura ad un pubblico amante dei thriller, ma anche interessato ad esplorare ed informarsi su questi argomenti al giorno d’oggi con poca eco.
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