Tess of the D'Urbervilles, Thomas Hardy
I Grandi Classici della Domenica
Tess of the D'Urbervilles by Thomas Hardy
Thomas Hardy ci regala Tess in un periodo di transizione tra l'era vittoriana e il modernismo del Novecento, un'epoca in cui le innovazioni scientifiche e le nuove tecniche plasmano profondamente la società britannica, accelerando l'antropizzazione del mondo. Ma più che nel paesaggio, Hardy percepisce il cambiamento nella psiche umana: le strutture meccaniche che tentano di imprigionare i cicli del tempo sono il frutto delle sovrastrutture sociali e morali che, nei secoli, hanno incatenato la mente.Le atmosfere bucoliche di Hardy si intrecciano in questo romanzo toccante, dove la protagonista, una donna segnata da una colpa inestinguibile, vive una storia che non conosce il lieto fine. La vicenda di Tess mette in luce alcuni dei temi più cari all'autore, come le difficoltà delle classi meno abbienti, rappresentate in modo vivido da Tess e dalla sua famiglia. La sua storia è un viaggio crudo e doloroso, che si snoda nel tempo, focalizzandosi sulla percezione altrui di Tess, in netto contrasto con la sua vera essenza.
Il romanzo affronta molteplici temi, riflettendo su aspetti dell'epoca vittoriana: la durezza del lavoro contadino nella campagna inglese, la condizione femminile, l'inevitabilità del destino e la severità di una religione che permea la narrazione con numerose citazioni. Tess non è l'eroina convenzionale a cui siamo abituati; è una donna profondamente sola, vittima di un inganno e di una ingenuità disarmante. La sua fiducia nella buona fede altrui e nella potenza di un amore che credeva capace di superare ogni ostacolo, la allontanano sempre di più dalla felicità tanto desiderata. In un racconto dalle sfumature oscure, Hardy narra la vita di una donna colpevole di aver sognato di essere qualcosa di più, vittima di un destino avverso che, poco a poco, la spoglia di tutto, tranne di un terribile marchio che la condannerà per sempre.
Nonostante tutto, la figura di Tess mi ha sempre affascinato. A volte può apparire fragile, ma dal mio punto di vista, il suo vero difetto è la sua inclinazione ad accettare passivamente tutto ciò che le propone Angel, persino la sua decisione di lasciarla dopo la confessione del peccato. La adora al punto da vederlo come un essere infallibile. In questo modo, Hardy mette in evidenza che Tess non è immorale, ma piuttosto una vittima di un codice morale e dei suoi doppi standard, attraverso le sette fasi della sua esistenza, così come vengono narrate nel romanzo. Hardy critica la sua passività e, in generale, denuncia tutti i ruoli passivi delle donne come Tess. Lo fa per trasmettere un messaggio e impartire una lezione, per farci comprendere come la crudeltà della società e degli esseri umani possa condurre a esiti tragici. In conclusione, Tess incarna ciò che nella teologia cristiana è conosciuto come peccato originale, uno stato di degrado che affligge tutti gli esseri umani, anche quando - come nel caso di Tess dopo aver ceduto ad Alec - non sono completamente o direttamente responsabili dei peccati per cui vengono puniti.
Commenti
Posta un commento